Cappuccini in Sardegna
Seconda predica di Quaresima 2016 - Padre Raniero Cantalamessa
Accogliete la Parola seminata in voi - Una riflessione sulla Costituzione dogmatica Dei Verbum
Continuiamo la nostra riflessione sui principali documenti del Vaticano II. Delle quattro “costituzioni” da esso approvate, quella sulla Parola di Dio, la Dei verbum, è l’unica, insieme con quella sulla Chiesa, la Lumen gentium, ad avere la qualifica di “dommatica”. Ciò si spiega con il fatto che con questo testo il Concilio intendeva riaffermare il dogma della ispirazione divina della Scrittura e precisare, nello stesso tempo, il suo rapporto con la tradizione. Fedele all’intento mettere in luce i risvolti più strettamente spirituali ed edificanti dei testi conciliari, mi limiterò, anche qui, ad alcune riflessioni rivolte alla pratica e alla meditazione personale.
1. Un Dio che parla
Il Dio biblico è un Dio che parla. “Parla il Signore, Dio degli dei… non sta in silenzio”, dice il salmo (Sal 50, 1-3). Dio stesso ripete infinite volte nella Bibbia: “Ascolta, popolo mio, voglio parlare” (Sal 50, 7). In ciò, la Bibbia vede la differenza più chiara con gli idoli che “hanno bocca, ma non parlano” (Sal 115, 5). Dio si è servito della parola per comunicare con le creature umane.
Ma che significato dobbiamo dare a espressioni così antropomorfiche come: “Dio disse ad Adamo”, “così parla il Signore”, “dice il Signore”, “oracolo del Signore”, e altre simili? Si tratta evidentemente di un parlare diverso dall’umano, un parlare agli orecchi del cuore. Dio parla come scrive! “Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore”, dice nel profeta Geremia (Ger 31, 33).
Prima Predica di Quaresima 2016 - Padre Raniero Cantalamessa
1. Il Concilio Vaticano II: un affluente, non il fiume
Dopo aver dedicato le meditazioni dell’Avvento alla Lumen gentium, in questi incontri quaresimali vorrei continuare la riflessione su altri grandi documenti del Vaticano II. Credo però che sia utile fare una premessa. Il Vaticano II è un affluente, non è il fiume. Nella sua famosa opera su “Lo sviluppo della dottrina cristiana”, il beato cardinal Newman ha affermato con forza che fermare la tradizione a un punto del suo corso, fosse pure un concilio ecumenico, sarebbe farne una morta tradizione e non una “tradizione vivente”. La tradizione è come una musica. Che sarebbe di una melodia che si arrestasse su una nota, ripetendola all’infinito? Succede con un disco che si guasta e sappiamo l’effetto sgradevole che produce.
San Giovanni XXIII voleva che il concilio fosse per la Chiesa “come una novella Pentecoste”. In un punto almeno questa preghiera è stata esaudita. Dopo il concilio si è avuto un risveglio dello Spirito Santo. Questi non è più “lo sconosciuto” nella Trinità. La Chiesa ha preso una più chiara coscienza della sua presenza e della sua azione. Nell’Omelia della Messa crismale del Giovedì Santo 2012, Benedetto XVI affermava:
“Chi guarda alla storia dell’epoca post-conciliare può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento, che ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibili l’inesauribile vivacità della santa Chiesa, la presenza e l’azione efficace dello Spirito Santo”.
Questo non significa che possiamo fare a meno dei testi del concilio o andare oltre di essi; significa rileggere il Concilio alla luce dei suoi stessi frutti. Il fatto che i concili ecumenici possono avere degli effetti non intesi sul momento da coloro stessi che vi presero parte, è una verità messa in luce dallo stesso cardinal Newman a proposito del Vaticano I , ma testimoniata più volte nella storia. Il concilio ecumenico di Efeso del 431, per esempio, con la definizione di Maria come Theotokos, Madre di Dio, si proponeva di affermare l’unità di persona di Cristo, non di incrementare il culto della Vergine, ma di fatto il suo frutto più evidente fu proprio quest’ultimo.
Giubileo della Misericordia
In occasione del Mercoledì delle Ceneri il Santo Padre investirà ufficialmente i Missionari della Misericordia (cfr. Misericordiae Vultus n. 18) del loro mandato.
Per tale occasione saranno traslate a Roma, le spoglie mortali di San Pio da Pietralcina e San Leopoldo Mandic, due grandi Santi riconosciuti da tutti come grandi esempi di Misericordia vissuta.
Le urne contenenti le reliquie dei santi saranno a Roma dal 3 all’11 febbraio, di seguito pubblichiamo il programma di massima delle principali iniziative:
3 febbraio
Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
Ore 15,00: Liturgia di accoglienza delle reliquie di san Pio e di san Leopoldo
presiede fr. Gianfranco Palmisani, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Romana
Ore 18,00: Celebrazione eucaristica
presiede S. Em. Card. Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità
Ore 20,30: Veglia di preghiera
presiede fr. Mauro Jöhri, Ministro Generale dei Frati Minori Cappuccini
4 febbraio
Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
Ore 7,30: Celebrazione eucaristica
Ore 11,30: Celebrazione eucaristica
Ore 18,00: Celebrazione eucaristica
Ore 20,30: Liturgia penitenziale interobbedienziale
presiede S.E.R. Mons. Rino Fisichella, Presidente Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
Chiesa Giubilare San Salvatore in Lauro
Ore 22,00: Celebrazione eucaristica
presiede S.E.R. Mons. Rino Fisichella, Presidente Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
Segue: Veglia notturna
5 febbraio
Chiesa Giubilare San Salvatore in Lauro
Ore 14,00: Celebrazione eucaristica
presiede S.E. Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo
Ore 16,00: Processione con le reliquie dei due Santi verso la Basilica di San Pietro
Accoglienza da parte di S. Em. Card. Angelo Comastri Arciprete della Basilica di San Pietro
6 febbraio
Piazza San Pietro
Ore 10,00: Udienza Giubilare del Santo Padre per i gruppi di preghiera di Padre Pio
Ore 14,00: Esposizione delle reliquie per la venerazione dei fedeli nella Basilica di San Pietro
7 – 8 - 9 febbraio
Basilica di San Pietro
Esposizione delle reliquie per la venerazione dei fedeli
10 febbraio
Basilica di San Pietro
Ore 17,00: Solenne Celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri presieduta dal Santo Padre Francesco e invio dei Missionari della Misericordia
11 febbraio
Basilica di San Pietro
Ore 7,30: Celebrazione eucaristica
presiede S.E.R. Rino Fisichella
Partenza delle reliquie dei due santi verso le sedi di provenienza
Natale 2015- Iglesias
Messaggio del parroco di Valverde e auguri natalizi
Carissimi,
la solennità del Santo Natale del Signore, ancora una volta, ci viene incontro in questo tempo travagliato da guerre, terrorismo, crisi di fede e crisi economica con tutte le conseguenze di questa realtà: calo delle nascite, disoccupazione e famiglie cristiane sempre più rare. Tuttavia il Natale continua ad essere sempre una luce nelle tenebre di questo mondo.
Gesù non si limita a sfiorare la storia degli uomini, la nostra storia, bensì Egli ci si immerge oggi come ai tempi di Cesare Augusto e di Quirinio.
Gesù vuole entrare nella nostra storia e nonostante tanti uomini non lo accolgano c’è sempre qualcuno, abitato dall’attesa, che lo sta aspettando; uomini e donne che, come i pastori, sono gente semplice e peccatrice, gente non “installata” e che quindi non si accontenta di una vita non piena!